Se trovo un animale è mio?

Il cane è di proprietà di chi si intesta il microchip all’anagrafe.
Ma… La Cassazione dice non e’ reato non restituire cane trovato in strada.
30 Aprile 2013
Riporta ‘Anmvi Oggi‘: la Corte di Cassazione, con sentenza 18749 del 29 aprile 2013, conferma l’orientamento della giurisprudenza a non considerare “appropriazione indebita” il ritrovamento per strada di un cane di cui si rinviene successivamente il proprietario. Non restituire il cane, che non può essere considerato ‘cosa mobile’, non implica dunque l’applicazione dell’articolo 647 del Codice penale. E non può rivendicarlo se chi lo reclama non l’ha richiesto entro 20 giorni dalla scoperta della nuova casa in cui si trova l’animale.
Ai fini dell’applicabilità dell’articolo 647 Cp, occorre che l’acquisizione del possesso debba avvenire per caso fortuito o per errore altrui; l’acquisizione del possesso di un cane che si sia “smarrito”, può essere fatta rientrare fra le ipotesi di “caso fortuito”. In sintesi non commette appropriazione indebita chi non restituisce il cane preso per strada: è errata l’applicazione dell’articolo 647 Cp poichè l’oggetto materiale del reato è un cane, che non può essere considerata ‘cosa mobile’ compresa nella tutela della norma penale. E soprattutto bisogna verificare se chi reclama il cane l’abbia richiesto entro 20 giorni dalla scoperta del luogo in cui si trova l’animale.

Per quanto riguarda i gatti le cose si complicano in quanto l’anagrafe felina non è equiparata a quella canina. In più i gatti, sia di proprietà che di colonia, per legge possono “circolare” liberamente. E’ buona norma che i gatti estremamente affettuosi, che hanno la possibilità di uscire di casa, siano identificati con un collarino (di quelli con elastico per evitare che si impigli in qualcosa e resti intrappolato) e una targhetta con n. di telefono, è anche indispensabile che siano sterilizzati (ricordiamo che così diminuiscono: le possibilità di contrarre malattie quali FIV e FELV che si possono trasmettere tramite morso e/o accoppiamento; l’incremento del numero dei randagi; gli incidenti subiti o provocati dai gatti).
I gatti di colonia sono di solito riconoscibili perché all’atto della sterilizzazione viene asportato l’apice dell’orecchio o un piccolo settore circolare del padiglione auricolare convenzionalmente a destra per le femmine e a sinistra per i maschi. Questi gatti sono proprietà del Patrimonio Indisponibile dello Stato e per poterli adottare c’è bisogno dell’approvazione del responsabile della colonia felina.
Ma… legalmente se il gatto non è registrato “possesso vale titolo” ovvero il gatto è di chi lo sta curando. Chi ha intenzione di riottenere l’animale deve poter dimostrare di esserne il legittimo proprietario con qualsiasi documento: fotografie che ritraggono il gatto, fattura della sterilizzazione, libretto sanitario dell’animale, insomma tutto ciò che può servire a dimostrare che il gatto è il suo.

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