Perché non si affidano cani ai cacciatori:
Brevemente spiegherò come mai in alcuni post leggete che i cani non vengono affidati ai cacciatori. Non entrerò nel merito del discorso su quanto sia giusta o meno la caccia, ma spiegherò ampiamente e dettagliatamente quanto essa sia dannosa per molti cani.
Qualcuno penserà: “mio nonno andava a caccia e i suoi cani li ha sempre trattati benissimo”
Ed è proprio sulle “i” di quel “benissimo” che vorrei porre bene i puntini.
Se dei cani devono essere tenuti in dei box lontani dall’abitazione, mangiando avanzi, con un’ora d’aria alla settimana… bè questa è bene o male la vita in canile.
Ma la domanda fondamentale è principalmente una: perchè dovremmo dare cani alle persone che sono fra le cause maggiori d’abbandono di queste povere bestiole?!? Sapete quanti segugi popolano le gabbie toscane?!? Un’infinità. Cani non buoni per la caccia, azzoppati da proiettili, resi orbi da una preda… famosa fu la frase “li ritirate voi i cani che non son boni?!?”
Noi vogliamo dare una casa che sia per sempre a queste creature, non vogliamo dare all’uomo un soprammobile temporaneo o uno strumento per un hobby.
Per riuscire a fare questo le difficoltà sono tante, facciamo slalom giganti fra persone inaffidabili e proprio per questo si è deciso di tagliare fuori tutta la categoria dei cacciatori. Parliamo di persone che NON sterilizzano, NON hanno a cuore la sorte dei cuccioli né tanto meno degli adulti che si prestano o si regalano come fossero fucili. Importante sapere anche che adoperano metodi non consoni per il loro addestramento, uso di collari elettrici o alimentazione a base di animali vivi.
Detto questo… se siete cacciatori ed amate il vostro cane consiglio di cambiare sport, l’agility dà grandissime soddisfazioni, ci sono poi tanti corsi interessanti come il salvataggio in mare, o addestrare il cane per trovare persone sotto valanghe o macerie.
Se non siete cacciatori invece spero di avervi fatto comprendere un nuovo scorcio di una realtà molto dannosa per gli animali, che come spiegato sopra, non devono essere esclusivamente da compagnia, noi infatti ci auguriamo che la simbiosi fra animale e padrone venga usata per portare vita e non morte.
Altri Animali in Adozione in Toscana
Carrellini per cani disabili su misura
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Purtroppo devo davvero dissentire con questa affermazione. Ci sono cani che sono nati per andare a caccia, che hanno in questa motivazione la loro ragione di essere e non vedo motivazione per cui dobbiamo decidere noi umani che motivazione dare al cane. E’ un pò come se ti piacesse andare a giocare a calcio e io ti obbligassi a giocare invece a bocce….non credo che ti sentiresti ugualmente appagato o soddisfatto. Detto questo ci sono la stragarande maggioranza dei cacciatori che fanno quello che racconti, ma esiste anche un mondo diverso fatto di persone che amano il proprio cane e che lo rendono assolutamente partecipe alla loro vita in toto. Ci sono molte persone fuori dalla caccia che maltrattano il loro cane per forzarlo ad esempio a cercare dispersi, molti di quelli che fanno agility spingono i loro cani a mille, li tengono chiusi nei kennel per poi avere un cane in campo schizzato. Questo non mi sembra rispettare i bisogni del cane, è maltrattamento psicologico, pari a quello che vive un cane di un cacciatore recluso in un serraglio con l’ora d’aria giornaliera. Quindi a parte l’essere contrari alla caccia, che personalmente non amo, direi che il problema rimane come sempre verificare che l’adottante sia in grado di gestire al meglio il cane e rispettare i suoi bisogni, le sue vocazioni e le sue motivazioni.
Ciao Margherita.
Quello che hai letto è ciò che ti viene detto in un canile o da volontari che comunque gestiscono una mole di adozioni molto grande. Purtroppo non ci si può permettere di perdere tempo a parlare con persone che addirittura ti vogliono spiegare che se il cane è stato abbandonato perchè “non buono alla caccia” è perchè il precedente proprietario “non ci sapeva fare”. Poi per carità, conosco anche io persone che praticano la caccia e alcune di loro amano i loro cani come figli (e sono anche brave persone). Ma quando parlo di “perdere tempo” non è inteso come una scocciatura, il tempo che si riesce a dedicare a queste creature è risicato e meno errori si fanno più è possibile salvarne. Purtroppo non si tratta di figure professionali retribuite ma sempre di persone buone che fra famiglia e lavoro decidono di prendersi anche questo impegno.
Comunque non mi è mai capitato di vedere abbandonati cani particolarmente bravi nell’agility, pet therapy o salvataggio. Non li ho mai visti sfruttati, probabilmente sono stata fortunata o frequento poco l’ambiente. So che per ottenere certificazioni serie servono impegno e sacrificio, anche economico.
Ho sentito comunque pareri contrastanti su molte discipline sportive praticate con i cani, anche alcuni educatori cinofili con cui ho avuto il piacere di parlare non amano molto l’agility, ma si possono fare tantissime altre cose come “dog endurance”, “obedience”, una mia amica ama molto “utilità e difesa”. Ovviamente in tutto ciò che si fa ci va messo cuore e testa, sempre…
Ti ringrazio per l’osservazione e spero di averti fatto capire perchè viene presa questa scelta.
Poi mi auspico che in futuro si riesca a migliorare sempre di più per venire incontro alle necessità di tutti gli animali e di tutti i padroni.
grazie per avermi risposto, e capisco il tuo punto di vista, come educatore cinofilo ti posso assicurare che nelle discipline che citi tu ci sono davvero molti maltrattamenti soprattutto psicologici che vengono davvero sottovalutati. Lo spaccato che volevo mostrare sulla realtà “cacciatore” è lo stesso che potete vedere in qualsiasi altro ambiente, animali che vengono abbandonati perchè non più “utili” o perchè non fanno più comodo. Vorrei solo che non fosse demonizzata la categoria, le adozioni non dovrebbero essere fatte solo per mandare via i cani il più velocemente possibile da un canile, o almeno non solo per quello, bisognerebbe ponderare bene e scegliere gli adottanti in base alle reali esigenze di famiglia e cane, senza farsi condizionare dalle apparenze, dai pregiudizi e dalle etichette. grazie.